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Posti Curiosi Da Vedere A Roma

Roma è una città enorme che offre una quantità tale di attrattive artistiche e storiche da perdersi facilmente nell’imbarazzo della scelta. Ma se desideri andare oltre i soliti itinerari turistici ed esplorare alcune delle possibilità più caratteristiche e meno note della nostra capitale, ecco tre posti curiosi da vedere a Roma.

Prima tappa, il mostro di via Gregoriana. Passeggiare per questa strada e raggiungere il n° 31 significa imbattersi in un bocca spalancata pronta ad inghiottire il malcapitato visitatore. Questo volto spaventoso, arcigno, si trova nel palazzetto di Zuccari e una volta, molto tempo fa, era l’ingresso a un famoso giardino semi nascosto e bellissimo. Era possibile, una volta, sbirciando dalle finestrelle, anche loro dominate da visi demoniaci, intravedere questo giardino segreto. Adesso il demone porta, invece, protegge una bellissima biblioteca.

Seconda tappa, piazza Mattei. Qui il duca Mutio Mattei fece costruire nel 1581 una splendida fontana, denominata ora, Fontana delle Tartarughe, su progetto di Giacomo Della Porta. A questa fontana è legato il motto romano “Affrettati lentamente” (Da lì la presenza dei delfini e delle tartarughe tra le statue che la compongono).

Nella piazza è ben visibile una grande finestra murata. Dice la leggenda che Mattei fece costruire questa fontana in una sola notte per stupire il padre della sua amata, che non voleva concedergliela in sposa. Mostratagli la fontana il giorno dopo, da quella stessa finestra, il suocero ne venne sconvolto, e il duca ordinò subito dopo che la finestra venisse murata, perché nessuno, a parte la sua sposa e il padre di essa, potesse godere di quella vista che era stata preparata solo per loro.

Se ti sposti invece a piazza Vittorio Emanuele II, trovi quella che i romani chiamano porta alchemica o porta magica. La leggenda dice che il Marchese Massimiliano Palombara di Pietroforte, grande appassionato di alchimia, ospitasse nel giardino della sua villa un misterioso uomo che era in cerca della cosiddetta pietra filosofale.

Questo pellegrino (che per molti è identificabile in Francesco Borri) al mattino del giorno seguente varcò la soglia di questa porta e scomparve nel nulla, mentre schegge d’oro volavano intorno a lui e una strana pergamena vergata con simboli esoterici cadeva al suolo. Il marchese fece scolpire quei segni sulle porte del suo giardino, sperando che un giorno qualcuno le potesse decifrare. Cosa che a quanto pare non è mai accaduta.


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